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2009 dal 5 al 12 Aprile

8a SETTIMANA MONDIALE della Diffusione in Rete Internet nel MONDO de

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L'ARGOMENTO DI OGGI

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dai GIORNALI di OGGI

FEDERAL RESERVE

TASSI 0

2008-12-16

Ingegneria Impianti Industriali

Elettrici Antinvendio

ST

DG

Studio Tecnico

Dalessandro Giacomo

SUPPORTO ENGINEERING-ONLINE

                                         

 

 

L'ARGOMENTO DI OGGI

 

DA il SOLE 24 ORE

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2008-12-16

Il costo del denaro nel mondo

16dicembre 2008

Tassi ufficiali (in %) Ultima modifica

         

Stati Uniti

Fed Funds

0 - 0,25

16/12/2008

 
 

tasso di sconto

0,50

16/12/2008

 

Eurozona

pronti contro termine

2,50

4/12/2008

 

Gran Bretagna

tasso di intervento

2,00

4/12/2008

 

Svizzera

banda di oscillazione del Libor a tre mesi

0-1,00

11/12/2008

 

Giappone

tasso overnight

0,30

31/10/2008

 

CORRIERE della SERA

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2008-12-16

Il costo del denaro è ai minimi di sempre. Wall Street chiude in rally (+4,3%)

La Federal Reserve azzera i tassi

"Margine di oscillazione" tra zero e 0,25%. Bush: per salvare il capitalismo addio alle regole del mercato

Ben Bernanke, presidente della Federal Reserve (Reuters)

Ben Bernanke, presidente della Federal Reserve (Reuters)

WASHINGTON - La Federal Reserve con una mossa a sorpresa ha deciso di abbassare il costo del denaro ai minimi di sempre, in una forchetta compresa fra lo zero e lo 0,25%, a seconda delle necessità che si presenteranno. La banca centrale americana ha così evitato una riduzione secca dei tassi, come avvenuto finora, preferendo una soluzione flessibile che le consentirà di agire a seconda delle circostanze. Gli analisti si aspettavano una diminuzione dello 0,5-0,75% dall'1%, quota precedente dei tassi della Fed (a settembre 2007 si trovavano al 5,25%), che ha inoltre portato il tasso di sconto allo 0,5%.

BUSH: MAI COSI' PESSIMISTA - "Ho abbandonato i principi dell'economia di mercato per salvare il sistema", ha detto, subito dopo l'annuncio della Fed, in un'intervista alla Cnn, il presidente americano George W. Bush, dicendosi "desolato" di essere stato costretto a farlo. Il riferimento di Bush è ai ripetuti decisi interventi della sua amministrazione per evitare ulteriori stress sul mercato in un momento come quello attuale, in cui l'economia americana attraversa una "profonda recessione". Bush è apparso molto più preoccupato rispetto alle ultime uscite: "Non sono mai stato così pessimista - ha riconosciuto il presidente Usa - L'America sta attraversando una gravissima recessione".

UNANIMITÀ - La decisione della Fed è stata presa all'unanimità, ha reso noto un comunicato della Fed. La Fed "userà tutti gli strumenti disponibili" per rilanciare la crescita economica. La decisione della riserva federale ha come obiettivo quello di combattere la recessione in atto, portando i tassi a un "livello eccezionalmente basso" per un certo periodo cercando di contrastare rapidamente la pressione dei prezzi. La Fed fa poi che assumerà altre iniziative di carattere non convenzionale per stimolare i prestiti e l'attività economica, come l'acquisto su larga scala di titoli legati al settore immobiliare. L'istituto sta ancora valutando la possibilità di acquistare titoli del Tesoro a lungo termine (misura presa solo tra il 1942 e il 1951). "Dall'ultimo incontro le condizioni del mercato del lavoro sono deteriorate e i dati disponibili sui consumi, gli investimenti e la produzione industriale sono calati", spiega un comunicato della Fed. "I mercati finanziari restano in tensione e le condizioni del credito si sono ristrette. Complessivamente le prospettive per l'attività economica si sono ulteriormente indebolite. Allo stesso tempo le pressioni inflazionistiche sono diminuite in modo apprezzabile. Alla luce del calo dei prezzi dell'energia e delle commodity e delle deboli prospettive economiche, le aspettative di inflazione si modereranno nei prossimi mesi"

WALL STREET - Pochi minuti dopo la decisione della Fed, i listini di Wall Street registravano un andamento in forte rialzo. Il Dow Jones si portava a +2,80%, mentre il Nasdaq a +3,60%. Alla chiusura la crescita si faceva ancora più marcata. Il Dow Jones guadagnava il 4,31% a 8.934,2 punti, il Nasdaq saliva del 5,15% a 1.586,60 punti, mentre lo S&P 500 avanzava del 5,13% a 913,17 punti.

L'EURO SI IMPENNA - L' euro sale fino a 1,3986 dollari come conseguenza della mossa della Fed, balzando di tre centesimi sopra il fixing della Banca centrale europea che nel primo pomeriggio era stato fissato a 1,3690.

PETROLIO - Il petrolio ha chiuso in ribasso dell'1,7% a 43,74 dollari al barile.

16 dicembre 2008

REPUBBLICA

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2008-12-16

Per la prima volta la banca centrale opta per una soluzione flessibile

L'azzeramento degli interessi, chiarisce l'istituto, "durerà per qualche tempo"

Usa, dalla Fed taglio record ai tassi

costo del denaro tra lo 0 e lo 0,25%

Usa, dalla Fed taglio record ai tassi costo del denaro tra lo 0 e lo 0,25%

Il presidente della Fed Ben Bernanke

WASHINGTON - La Federal Reserve con una mossa a sorpresa ha deciso oggi di abbassare il costo del denaro ai minimi di sempre, in una forchetta compresa fra lo 0% e lo 0,25%, a seconda delle necessità che si presenteranno. La banca centrale Usa ha così evitato una riduzione secca dei tassi, come avvenuto finora, preferendo una soluzione flessibile che le consentirà di agire a seconda delle circostanze.

L'annuncio della Fed ha immediatamente fatto scattare verso l'alto i listini di Wall Street, dove il Dow Jones subito dopo la notizia ha toccato un +2%, per poi chiudere a +4,31. Ha reagito invece male il dollaro, sceso dell'1,5% nei confronti dell'euro, con il quale a ridosso del taglio dei tassi veniva scambiato a 1,389.

Ora con l'intervento della banca centrale americana, i tassi di interesse statunitensi sono scesi al livello più basso del mondo. Non solo per quanto riguarda la possibilità di ottenere finanziamenti senza alcun interesse. Anche l'ipotesi più onerosa applicabile della forchetta, cioè lo 0,25%, è equivalente infatti ai saggi applicati a Singapore, fino a oggi i più bassi in assoluto.

La scelta della Fed, presa all'unanimità, è senza precedenti non solo per l'entità del taglio, ma anche perché si è optato per una soluzione più articolata. La banca centrale ha chiarito che il livello in pratica azzerato del costo del denaro continuerà a sussistere per "qualche tempo" in considerazione della gravità della situazione dell'economia. Negli ultimi 14 mesi la Fed ha operato ben nove tagli del costo del denaro, a cominciare dal settembre dello scorso anno, quando i Fed Funds si trovavano al 5,25%. La Fed ha aggiunto anche che continuerà a sostenere i mercati finanziari attraverso il riacquisto di emissioni in grande quantità, riferite sia al debito delle agenzie governative che operano nel settore immobiliare che più in generale a securities ancorate a questo stesso comparto.

(16 dicembre 2008)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L'UNITA'

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2008-12-16

La Fed taglia i tassi: praticamente azzerato il costo del denaro

Contro la crisi servono misure eccezionali. E così la Federal Riserve, la banca centrale americana, ha deciso un taglio dei tassi d’interesse storico. Per la prima volta, sono al livello più basso del mondo: una "forchetta" che va da zero a 0,25 per cento. Per capire la portata dell’operazione, basta pensare che l’anno scorso i tassi erano al 5,25 per cento.

La Fed l’aveva annunciato: useremo "tutti gli strumenti disponibili" per rilanciare la crescita economica. E certamente il taglio aiuterà. La decisione è stata presa all' unanimità ed è senza precedenti. Proprio per questo, durerà poco. La banca centrale, infatti, ha spiegato che il livello in pratica azzerato del costo del denaro rimarrà tale solo per "qualche tempo", in considerazione della gravità della situazione dell' economia.

Questo è il nono taglio negli ultimi 14 mesi, a cominciare dal settembre dello scorso anno. Wall Street ha reagito con uno scatto in avanti. Il Dow Jones sale del 4,14%, il Nasdaq del 5,17% e lo Standard&Poor del 4,71%. La decisione della Fed, d'altra parte, ha indebolito il dollaro, che ora vale 1,39 per un euro, livello più basso dal 2 ottobre scorso.

16 dicembre 2008

 

 

 

 

il SOLE 24 ORE

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2008-12-16

I tassi di intresse negli Usa scendono a zero: mossa storica

16 dicembre 2008

Il costo del denaro nel mondo

La Federal Reserve con una mossa a sorpresa ha deciso oggi di abbassare il costo del denaro ai minimi di sempre, in una forchetta compresa fra lo 0% e lo 0,25%, a seconda delle necessità che si presenteranno. La Banca centrale Usa ha così evitato una riduzione secca dei tassi, come avvenuto finora, preferendo una soluzione flessibile che le consentirà di agire a seconda delle circostanze.

Contemporaneamente la Fed ha annunciato il taglio del tasso di sconto di 75 punti base portandolo allo 0,5% dall'1,25 per cento. La decisione della Riserva Federale ha come obiettivo quello di combattere la recessione in atto, portando i tassi a un "livello eccezionalmente basso" per un certo periodo cercando di contrastare rapidamente la pressione dei prezzi. La mossa odierna della Fed consente infatti di finanziare il sistema negli Usa nell'ipotesi più vantaggiosa senza alcun interesse. Ma anche l'ipotesi più onerosa applicabile della forchetta, cioè lo 0,25%, è equivalente ai saggi applicati a Singapore, fino a oggi i più bassi in assoluto.

La decisione è stata presa all' unanimità ed è senza precedenti, in quanto appunto anzichè tagliare il tasso di riferimento si è optato per una soluzione più articolata. La Banca centrale ha aggiunto che il livello in pratica azzerato del costo del denaro continuerà a sussistere per "qualche tempo" in considerazione della gravità della situazione dell' economia. Negli ultimi 14 mesi la Fed ha operato ben nove tagli del costo del denaro, a cominciare dal settembre dello scorso anno, quando i Fed Funds si trovavano al 5,25 per cento. La Fed ha aggiunto anche che continuerà a sostenere i mercati finanziari attraverso il riacquisto di emissioni in grande quantità, riferite sia al debito delle agenzie governative che operano nel settore immobiliare che più in generale a securities ancorate a questo stesso comparto.(p.f.)

 

Il coraggio di Bernanke

di Riccardo Sorrentino

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17 Dicembre 2008

Ben Bernanke - Reuters

Non chiamatelo Bernanke-san, alla giapponese. Qualcuno lo ha già fatto, perché la nuova politica monetaria americana somiglia moltissimo alla strategia adottata a Tokyo tra il 2001 e il 2006 per combattere la deflazione e una lunghissima crisi economica. Non è così, però: il presidente della Fed sta puntando a qualcosa di molto diverso, e non del tutto nuovo per l'esperienza americana.

Le somiglianze, è vero, sono notevoli. Ben Bernanke ha deciso che i tassi praticati dalla Fed, i Fed Funds, si muoveranno tra lo zero e lo 0,25%, esattamente come la Banca del Giappone (Boj) portò il costo del denaro nominalmente a quota zero, ma in realtà allo 0,10-0,15 per cento.

Il presidente della Fed ha poi promesso, in buona sostanza, di mantenere i tassi ufficiali americani a quel livello "per qualche tempo", proprio come fece qualche anno fa l'Autorità monetaria di Tokyo. L'obiettivo è infatti lo stesso: plasmare le attese degli investitori, in modo che si aspettino rendimenti bassi per tutte le scadenze, comprese quelle a più lungo termine.

Il Banchiere centrale Usa ha poi persino fatto intravvedere il passo successivo della nuova politica monetaria, anch'esso analogo a quello adottato in Giappone. Il comunicato spiega che la Fed stimolerà l'economia attraverso misure che "mantengano le dimensioni del bilancio della Fed ad alti livelli". In sostanza promette una forte espansione dell'offerta di moneta, dando inizio ufficialmente al quantitative easing, l'allentamento quantitativo. Non è altro che il famoso elicottero di Milton Friedman (e dello stesso Bernanke), quello che fa cadere dollari dal cielo per combattere la deflazione (e la recessione che l'accompagna).

Le somiglianze, però, finiscono qui, e non solo perché la Boj indicò esplicitamente quanta moneta intendeva creare. Bernanke sa bene che la strategia giapponese è fallita e non vuole ripetere gli stessi errori. La Fed quindi sta già studiando qualcos'altro, oltre agli innovativi sostegni al credito al consumo. Il comunicato lo fa intravvedere come una possibilità lontana, ma non più teorica. La Banca centrale, spiega, "sta anche valutando i potenziali benefici degli acquisti di titoli di Stato a lungo termine", con l'obiettivo di mantenerne bassi i tassi per tutte le scadenze.

Il Giappone, in realtà, ha fatto anche questo tentativo, senza grande successo. Non indicò però obiettivi precisi per i rendimenti. È questa invece la mossa preferita dal presidente della Fed, come lui stesso ha ammesso già nel 2002. Bernanke non guarda a Tokyo ma all'esperienza americana del periodo 1942-1951, gli anni dell'"economia di guerra". Allora la Banca centrale fissò un rendimento massimo dello 0,375% per le notes a 90 giorni e uno del 2,5% per i bond a lunga scadenza, e il meccanismo funzionò a lungo, persino quando la Fed smise di acquistare e vendere titoli di Stato per imporre quei tetti.

Ecco quindi la differenza: Bernanke è pronto ad affrontare la crisi come se fosse una guerra; ed è impressionante quanto il suo cammino diverga ormai da quello della Bce. Proprio ieri, con una coincidenza significativa, il presidente Jean-Claude Trichet ha rivelato il proprio pensiero: ha l'impressione che ci siano limiti ai tagli dei tassi, vuole rendere operative le decisioni già prese e ritiene inopportuno, al momento, acquistare titoli di Stato.

È facile capire perché le due politiche siano così diverse: Washington teme la recessione di oggi e la deflazione di domani, Francoforte l'eccesso di liquidità che può creare dopodomani, come ha creato ieri, nuove bolle e nuove crisi. Il difficile è stabilire, nel mezzo di una tempesta economica, chi stia facendo la cosa giusta.

 

 

 

Bce,Trichet: "Evitare la trappola dei tassi nominali troppo bassi" Bce,Trichet: "Evitare la trappola dei tassi nominali troppo bassi"

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16 DICEMBRE 2008

La Fed prepara un nuovo taglio dei tassi allo "zero virgola"

Il costo del denaro nel mondo

"Dobbiamo lasciare agire il taglio dei tassi di interesse sull'economia reale", evitando la "trappola" di tassi nominali troppo bassi: lo ha detto il presidente della Bce Jean-Claude Trichet, durante una cena con la stampa lunedì sera 16 gennaio a Francoforte, lasciando intendere che potrebbe esserci una pausa nel processo di allentamento monetario a gennaio . Trichet ha aggiunto che "c'è un ragione" per cui i vertici della Bce non hanno dato nessuna "guidance" sull'orientamento futuro dei tassi al termine dell'ultima riunione del Consiglio a inizio dicembre.

Trichet ha ribadito che la manovra di allentamento monetario varata dalla Bce da inizio ottobre, 175 punti in poco più di due mesi, deve essere trasferita sull'economia reale ed è questo, ha detto, "l'obiettivo sul quale si concentra il lavoro della Bce". Conversando con i giornalisti, Trichet ha sottolineato che "ora dobbiamo fare sì che le misure prese da Banche centrali e Governi venganoassorbito da tutti come reale", soprattutto dalle banche che le devono considerare "come facenti parte del loro nuovo scenario". Non è ancora così, ha spiegato Trichet, visto il continuo elevato ricorso delle banche dell'Eurozona agli sportelli di credito e di deposito della Bce.

Su questo punto, Trichet ha confermato che l'Eurotower "sta esaminando" la possibilità di abbassare il tasso applicato ai depositi delle banche presso la Bce, ora al 2% contro il 2,25% dell'overnight, per disincentivarne l'uso. La Bce non esclude alcun tipo di misura, ha continuato Trichet, per ritornare a un giusto funzionamento dei mercati: "non escludo, ex ante, alcuna possibilità", ha detto Trichet, secondo il quale, tuttavia, la Banca centrale al momento attuale "non ritiene opportuno" acquistare titoli di Stato dei Paesi dell'Eurozona direttamente sul mercato.

Sui rischi di portare i tassi di interesse a livelli nominali troppo bassi, Trichet ha sottolineato che il Consiglio è cosciente che c'è un limite a quanto si può fare: finora la manovra di allentamento dei tassi, senza precedenti nella storia dell'Eurozona, ha trovato una giustificazione nel brusco calo dell'inflazione ed è stata giustamente anticipata dai mercati. (p.f.)

16 DICEMBRE 2008

La Fed prepara un nuovo taglio dei tassi allo "zero virgola"

Il costo del denaro nel mondo

"Dobbiamo lasciare agire il taglio dei tassi di interesse sull'economia reale", evitando la "trappola" di tassi nominali troppo bassi: lo ha detto il presidente della Bce Jean-Claude Trichet, durante una cena con la stampa lunedì sera 16 gennaio a Francoforte, lasciando intendere che potrebbe esserci una pausa nel processo di allentamento monetario a gennaio . Trichet ha aggiunto che "c'è un ragione" per cui i vertici della Bce non hanno dato nessuna "guidance" sull'orientamento futuro dei tassi al termine dell'ultima riunione del Consiglio a inizio dicembre.

Trichet ha ribadito che la manovra di allentamento monetario varata dalla Bce da inizio ottobre, 175 punti in poco più di due mesi, deve essere trasferita sull'economia reale ed è questo, ha detto, "l'obiettivo sul quale si concentra il lavoro della Bce". Conversando con i giornalisti, Trichet ha sottolineato che "ora dobbiamo fare sì che le misure prese da Banche centrali e Governi venganoassorbito da tutti come reale", soprattutto dalle banche che le devono considerare "come facenti parte del loro nuovo scenario". Non è ancora così, ha spiegato Trichet, visto il continuo elevato ricorso delle banche dell'Eurozona agli sportelli di credito e di deposito della Bce.

Su questo punto, Trichet ha confermato che l'Eurotower "sta esaminando" la possibilità di abbassare il tasso applicato ai depositi delle banche presso la Bce, ora al 2% contro il 2,25% dell'overnight, per disincentivarne l'uso. La Bce non esclude alcun tipo di misura, ha continuato Trichet, per ritornare a un giusto funzionamento dei mercati: "non escludo, ex ante, alcuna possibilità", ha detto Trichet, secondo il quale, tuttavia, la Banca centrale al momento attuale "non ritiene opportuno" acquistare titoli di Stato dei Paesi dell'Eurozona direttamente sul mercato.

Sui rischi di portare i tassi di interesse a livelli nominali troppo bassi, Trichet ha sottolineato che il Consiglio è cosciente che c'è un limite a quanto si può fare: finora la manovra di allentamento dei tassi, senza precedenti nella storia dell'Eurozona, ha trovato una giustificazione nel brusco calo dell'inflazione ed è stata giustamente anticipata dai mercati. (p.f.)

 

 

 

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2008-10-31

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